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FINE

La cosa più bella di questo mio lavoro alla Casaccia è che mi ha dato l’opportunità di conoscere un
gran numero di persone eccezionali e bravissime, a cominciare da questi:

Appartenenti alla brigata “La chimie c’est nous”, il motto di Mauro Magini che cancellava gli incasellamenti burocratici e la
gerarchia tra un gruppo di ricercatori chimici del centro Casaccia che da pensionati si ritrovano a cena nel 2010. Da sinistra: 1-
Renato Chiarizia. si è trasferito ad Argonne per continuare al posto giusto (la “Chemical Division” di Argonne, la tana di Seaborg) la
ricerca sulla chimica dei transuranici. 2- Piero Danesi, direttore del laboratorio Chimica-Fisica, nell’atrio della “Chemistry Division”
di Argonne c’è la sua immagine in bronzo accanto a quella di Seaborg. Poi ha diretto il centro di ricerche della IAEA a Vienna. 3-
Mauro Magini, detto “uragano” fin dai tempi dell’università, guida politica, generoso e di intelligenza vivissima, esperto nelle analisi
(raggi-X) e nello sviluppo di materiali non cristallini, autore di libri a sfondo etico-sociale. 4-Giancarlo Scibona, direttore della
divisione “chimica e materiali” che gestì alla grande il programma di ricerca ENEA-CEA sui materiali per i reattori veloci. Poi
cattedratico universitario in chimica-fisica. 4- Claudio Fabiani, il “roscio” esperto della chimica del traporto attraverso membrane di
interesse biologico-industriale, per moti anni mio compagno di stanza, ci ha lasciato nel 2013; 5- Fausto Croce, l’ ettrochimico che
in ENEA ha iniziato la ricerca sugli elettroliti allo stato solido (ceramici) per batterie al litio e a sodio-zolfo, poi professore ordinario
all’università; 5- Io, abbagliato dal flash, contento di aver conosciuto e lavorato per e con persone così in gamba.

Ho pubblicato tanti lavori su riviste scientifiche, ma quelli di cui sono orgoglioso perché fatti da me giovane,
organizzati da solo, messi in piedi in laboratorio, con ore ed ore di misure e risultati ottenuti per la prima
volta con la Cyclic Voltammetry in lavori sottoposti e subito accettati da riviste anche se scritti in inglese
non perfetto ma corretti dai revisori stessi. Naturalmente incoraggiato dai responsabili della struttura in cui
operavo e del supporto “ambientale” che mi ha confortato. Si tratta dei miei primi lavori sull’elettrochimica
dei transuranici pubblicati su riviste internazionali tra il 1970 ed il 1972, tra i quali questi :

Oscillopolarographic and polarographic investigation of the electrode reaction of Pu and U ions in
carbonate solutions. Journal of Electroanalytical Chemistry and Interfacial Electrochemistry, Volume 26,
Issue 1, June 1970, Pages 91-96. S. Casadio, F. Orlandini
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